lunedì 19 ottobre 2015

High School: chiusa con successo l'edizione 2015

Oggi è estremamente importante per il movimento delle Misericordie posizionarsi nella zona grigia della sofferenza, della difficoltà, delle mancanze (in termini di cittadinanza, risorse per vivere, carenze culturali e formative). “So-stare ai margini” è quello che dobbiamo saper fare, riuscendo a starci con capacità e competenze, con coraggio e motivazione, con forza contestuale e sinergia di Movimento nel suo insieme. Questo è quanto è emerso dalla tre giorni milanese dell'High School, grande momento di riflessione per la classe dirigente delle Misericordie.

Mattinata densa di contributi importanti anche quella di ieri, che ha visto, tra gli altri la partecipazione di Don Roberto Davanzo, direttore della Caritas Ambrosiana, e Marco Lucchini, direttore generale della Fondazione Banco Alimentare.

“L’invito che parla di ‘so-stare’ può essere interpretato in vari modi - ha spiegato Davanzo - ma certamente dice una capacità di una verità che la Misericordia deve rielaborare, e cioè la capacità qualche volta di fermarsi, fermarsi rispetto alla propria gloriosa attività, un’attività preziosissima che però ha bisogno di essere accompagnata appunto da una capacità di sosta, di interruzione del proprio flusso per trovare sempre di più il senso, il perché della nostra operatività. Il bene va fatto bene, ma poi bisogna anche dare ragione a questo bene. Il nostro bene deve anche essere in grado di essere spiegato, di essere reso appetibile anche a chi abbiamo all’esterno dei nostri mondi. Ecco, questo impegno a fermarsi, questo impegno ogni tanto ad ascoltare le circostanze, le situazioni, il mondo che abbiamo intorno per cogliere sempre meglio i reali bisogni delle persone alle quali vogliamo essere al servizio.”

(A questo link è possibile vedere il video)

“Come Banco Alimentare, abbiamo la fortuna – ha spiegato Lucchini – di partecipare tutti i giorni a un gesto semplice che è quello di recuperare cibo per donarlo alle associazioni che accolgono i più poveri. Questa è una delle opere di misericordia, dar da mangiare agli affamati. Questo Giubileo sarà l’occasione per riscoprire che non è solo un atto sociale, non è solo un atto di aiuto a sfamare le persone, ma coinvolgerà appunto un atto di misericordia e quindi di accoglienza, di gratuità, di dono che sicuramente fa bene a chi ha bisogno di cibo, ma anche a tutti noi in quanto abbiamo la possibilità di riscoprire la grazia di Dio nella nostra vita. E questo ci apre sicuramente a una convivenza civile nel quotidiano, tutti i giorni, nelle contraddizioni di questo tempo veramente difficile, sia con la vicina di casa sia con lo straniero che sbarca sulla nostra terra. E per questo mi auguro che il dialogo di oggi sulle nostre esperienze possa accrescere questo.”

(A questo link è possibile vedere il video)



fonte: News dalla Confederazione







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