Soccorsi, toilette, pruriti e videocamera. Quando le
volontarie della Misericordia di Montella si sono accorte di avere un
obiettivo puntato nel luogo off limits per definizione, il bagno, non
hanno avuto nessuna misericordia per il libidinoso collega colpevole di
averlo installato. Il 28enne volontario è stato denunciato per
violazione della privacy ed appropriazione di immagini private. Qualcuna
di loro lo avrebbe volentieri mandato all’ospedale, ma sarebbe stato
quasi impossibile trovare una volontaria che si offrisse per la missione
di soccorso. Una volta si spiava dal buco della serratura.
Come nelle scene cult della commedia erotica anni ’70. L’occhio
strizzato nel tentativo di cogliere l’essenza di armoniose forme
femminili nature, di fermare con lo sguardo immagini hot su cui
fantasticare. Erano «guardoni» un po’ imbranati che, se scoperti, si
beccavo sonori ceffoni, oppure cadevano in maniera rovinosa e comica
quando la porta si apriva all’improvviso. Il voyeurismo del 2000 è
digitale, tecnologico, mediatico. Perché costringere l’occhio ad una
posa da visita oculistica quando ci sono le videocamere che possono
rilevare immagini nitide da guardare poi con calma su uno smartphone o
davanti ad un computer?
Non è dato sapere da quanto tempo la videocamera nel bagno della
Misericordia di Montella, situata in via Scipione Capone, filmasse le
volontarie nella loro intimità. La scoperta è stata fatta per caso nel
periodo natalizio, ed è scoppiato, giustamente, il finimondo. La
toilette funge anche da spogliatoio, lì sono solite cambiarsi d’abito.
Le più ottimiste pensano che l’occhio del grande fratello non ci fosse
da molto tempo, una speranza motivata dal fatto che era posizionata in
modo abbastanza visibile, le donne delle pulizie avrebbero potuto
accorgersene. Però resta il sospetto che il tizio abbia potuto cambiarla
di posizione più volte, forse per ottenere delle «inquadrature»
migliori.
E c’è un altro dubbio, ancora più inquietante: le immagini sono finite
su qualche telefonino, sul pc? E se sono in circolazione potrebbero
essere utilizzate da qualche sito? Meglio non pensare a questa
eventualità, ci sarebbe davvero da fasciarsi la testa. Se ci si sofferma
a riflettere quali meccanismi infernali ed incontrollati possono
produrre una webcam in una location come una toilette ed un computer
collegato ad internet, c’è da impazzire. E’ probabile che tutto ciò si
sia evitato grazie al tempestivo intervento degli inquirenti. Appena
sono stati informati della scoperta della videocamera si sono
immediatamente attivati nelle indagini. Nel giro di poco tempo è stato
individuato e denunciato l’autore dell’installazione, un 28enne
volontario che evidentemente ha l’insana predisposizione a fare il
guardone violando l’intimità delle sue colleghe. La vicenda ha messo in
allerta le volontarie della Misericordia, sono davvero sconcertare,
l’idea di essere state spiate e filmate nelle loro privatissime ed
intimissime abitudini toglie il sonno.
Mercoledì 6 Gennaio 2016, 09:43
Fonte: Articolo di Paola de Stasio su il mattino
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