mercoledì 27 gennaio 2016

La Misericordia di Viareggio vende i suoi gioielli

Ville, appartamenti e fondi commerciali: si cerca di far cassa per coprire un debito da tredici milioni di euro

Villa Baldi, uno dei beni di proprietà della Misericordia sul mercato




Le cause del disastro. Così come non sarà semplice uscire dalla situazione in cui la Misericordia si trova, dopo anni di grandeur e investimenti miliardari targati Roberto Monciatti. Una politica espansionistica che ha trasformato l’associazione in un impero dalle gambe di burro, con attività spesso estranee al volontariato. Emblematico il caso di Reteversilia: una televisione acquistata e mandata avanti con spese rilevanti, spiegano da via Cavallotti, «anche per consentirne il passaggio al digitale terrestre». La società proprietaria della tv, la Informa srl, era una partecipata della Misericordia: dopo aver quasi fatto perdere alla Confraternita la sua condizione di Onlus (per evitarlo le quote di Informa furono girate alla Fondazione nel 2011, ndr) nel 2015 la tv è fallita. Venendo poi acquistata all’asta dal gruppo Marcucci. Per la Misericordia, che non ha visto un euro, una perdita secca. «L’altra fonte di indebitamento - spiegano Cipriani, il vice Mirarchi e il segretario Andrea Mariani - è stata la realizzazione del nuovo cimitero al Marco Polo». Un investimento da dodici miliardi di lire dell’epoca «che oggi, a fronte di un mutuo ancora aperto, non porta incassi adeguati. Perché come sappiamo l’aumento delle cremazioni ha tolto introiti ai cimiteri tradizionali». Del resto un posto al cimitero della Misericordia può costare 4.500 euro, se non di più: per cremare una salma ne bastano meno di mille. «Ma abbiamo reso possibile avere un posto anche con poche centinaia di euro, in modo da venire incontro a tutte le esigenze», afferma Mirarchi.

27 Gennaio 2016
Fonte articolo : IL TIRRENO
 







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