Sono passati tanti anni dal 1244, quando, a Firenze, una serie di confraternite ed arciconfraternite cattoliche dedite all’assistenza dei bisognosi si è unita sotto lo stesso nome di “Misericordia”.
La storia ci ha insegnato, però, che soccorrere chi è nel bisogno e nella sofferenza non ha confini geografici e limiti temporali.
Infatti, ancora oggi, lo spirito di fratellanza e carità di chi opera nella Misericordia è sempre lo stesso.
Il nostro gruppo di Cuneo, da un paio di anni a questa parte, sta diversificando la propria attività.
Se da una parte portiamo avanti la tradizione – con il trasporto di malati, anziani e bisognosi negli ospedali ed istituti di cura – dall’altra le problematiche della società odierna ci hanno portato a prestare maggior attenzione verso i disabili ed i non autosufficienti.
Ormai quasi quotidianamente aiutiamo una famiglia, accompagnando il loro ragazzo non autosufficiente) da casa a scuola e viceversa.
Fino a poco tempo fa, ci siamo occupati del trasporto di un gruppo di bambini e ragazzi disabili dalla scuola, sino alla piscina comunale della nostra città, per dar loro la possibilità di svolgere un po’ di sana attività fisica.
Ogni giorno, poi, prestiamo servizio a domicilio di un non autosufficiente (anni 101, compiuti a gennaio di quet’ann) che, altrimenti, sarebbe immobilizzato a letto.
Questo gesto non è solo di aiuto per l’anziano, ma anche per la famiglia stessa.
A seconda delle situazioni, la buona volontà dei familiari non basta. Quest’ultima va coniugata con l’esperienza di chi sa come aiutare un malato nel compiere le attività più semplici: dall’alzarsi dal letto e allo spostarsi anche di pochi passi.
Sembra quasi un gioco di parole, ma tutti noi che operiamo nella Mise sappiamo che le sette opere di Misericordia evangeliche quasi coincidono con le opere “della Misericordia”: dar da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, visitare gli infermi, seppellire i morti come facevano i predecessori, ad inizio secolo scorso….
A noi di Cuneo ha toccato da vicino anche il dar da mangiare agli affamati, in quanto, fino a qualche tempo fa, raccoglievamo pane e generi alimentari, alla chiusura di panetterie e negozi, da destinare alla mensa della Caritas locale.
I nostri servizi, ormai, sostengono tanto il singolo come la collettività.
Infatti sempre a titolo gratuito, presenziamo alle manifestazioni del Comune e della Diocesi di Cuneo.
Anche se la società ed i tempi cambiano, quello che conta e che il nostro ruolo resti un costante punto di riferimento per tutti.
Anzi, nel 2016, anno del Giubileo della Misericordia, siamo chiamati a contraddistinguere ancor di più il nostro impegno, seguendo l’invito di Papa Francesco che ci chiede di diventare “misericordiosi come il Padre”, nel potare, ad ogni persona, il Vangelo della Misericordia.
Sono segnali entusiasmanti per noi che crediamo in quello che facciamo e ci incoraggiamo quando sentiamo parlare della Misericordia.
Cuneo, 16 Marzo 2016
Infatti, ancora oggi, lo spirito di fratellanza e carità di chi opera nella Misericordia è sempre lo stesso.
Il nostro gruppo di Cuneo, da un paio di anni a questa parte, sta diversificando la propria attività.
Se da una parte portiamo avanti la tradizione – con il trasporto di malati, anziani e bisognosi negli ospedali ed istituti di cura – dall’altra le problematiche della società odierna ci hanno portato a prestare maggior attenzione verso i disabili ed i non autosufficienti.
Ormai quasi quotidianamente aiutiamo una famiglia, accompagnando il loro ragazzo non autosufficiente) da casa a scuola e viceversa.
Fino a poco tempo fa, ci siamo occupati del trasporto di un gruppo di bambini e ragazzi disabili dalla scuola, sino alla piscina comunale della nostra città, per dar loro la possibilità di svolgere un po’ di sana attività fisica.
Ogni giorno, poi, prestiamo servizio a domicilio di un non autosufficiente (anni 101, compiuti a gennaio di quet’ann) che, altrimenti, sarebbe immobilizzato a letto.
Questo gesto non è solo di aiuto per l’anziano, ma anche per la famiglia stessa.
A seconda delle situazioni, la buona volontà dei familiari non basta. Quest’ultima va coniugata con l’esperienza di chi sa come aiutare un malato nel compiere le attività più semplici: dall’alzarsi dal letto e allo spostarsi anche di pochi passi.
Sembra quasi un gioco di parole, ma tutti noi che operiamo nella Mise sappiamo che le sette opere di Misericordia evangeliche quasi coincidono con le opere “della Misericordia”: dar da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, visitare gli infermi, seppellire i morti come facevano i predecessori, ad inizio secolo scorso….
A noi di Cuneo ha toccato da vicino anche il dar da mangiare agli affamati, in quanto, fino a qualche tempo fa, raccoglievamo pane e generi alimentari, alla chiusura di panetterie e negozi, da destinare alla mensa della Caritas locale.
I nostri servizi, ormai, sostengono tanto il singolo come la collettività.
Infatti sempre a titolo gratuito, presenziamo alle manifestazioni del Comune e della Diocesi di Cuneo.
Anche se la società ed i tempi cambiano, quello che conta e che il nostro ruolo resti un costante punto di riferimento per tutti.
Anzi, nel 2016, anno del Giubileo della Misericordia, siamo chiamati a contraddistinguere ancor di più il nostro impegno, seguendo l’invito di Papa Francesco che ci chiede di diventare “misericordiosi come il Padre”, nel potare, ad ogni persona, il Vangelo della Misericordia.
Sono segnali entusiasmanti per noi che crediamo in quello che facciamo e ci incoraggiamo quando sentiamo parlare della Misericordia.
Cuneo, 16 Marzo 2016
fonte: Misericordie.it
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