Oggi come ieri... non serve l'ambulanza, bastano i piedi! E fedeli a questo credo, sabato sera, le Misericordie del Lazio si sono ritrovate per celebrare – con gioia ed entusiasmo – il Giubileo.
Che la strada si apre
passo dopo passo
ora su questa strada NOI
Raggio che buca le nubi ed è già cielo aperto
acqua che scende decisa scavando da sé
l’argine per la vita.
La traiettoria di un volo che
sull’orizzonte di sera
tutto di questa natura ha una strada per sé.
Attimo che segue attimo un salto nel tempo
passi di un mondo che tende oramai all’unità
che non è più domani
usiamo allora queste mani
scaviamo a fondo nel cuore
solo scegliendo l’amore il mondo vedrà...
Che la strada si apre passo dopo passo
ora su questa strada noi. E si spalanca un cielo
un mondo che rinasce si può vivere per l’unità.
Nave che segue una rotta in mezzo alle onde
uomo che s’apre la strada in una giungla di idee seguendo sempre il sole,
quando si sente assetato
deve raggiungere l’acqua
sabbia che nella risacca ritorna al mare.
Usiamo allora queste mani
scaviamo a fondo nel cuore
solo scegliendo l’amore il mondo vedrà.
(“E la strada si apre” - Gen Arcobaleno)
Oggi come ieri... non serve l'ambulanza, bastano i piedi! E fedeli a questo credo, sabato sera, le Misericordie del Lazio si sono ritrovate per celebrare – con gioia ed entusiasmo – il Giubileo.
Insieme ad un migliaio di fedeli, i Confratelli del Lazio – con il proprio Presidente – hanno percorso i 14 chilometri, che dividono Piazza di Porta Capena dal Santuario della Madonna del Divino Amore. Il Pellegrinaggio – avvolto nel buio della notte – ha attraverso la Via Appia Antica, fino al Quo Vadis, la Via Ardeatina, passando sopra le Catacombe di San Callisto e davanti al Mausoleo delle Fosse Ardeatine, dove i Pellegrini si sono fermati ed hanno pregato per le vittime della violenza, passata e dei giorni nostri. Proseguendo, un altro momento intenso è stato presso la Clinica Santa Lucia, dove il pensiero e la preghiera sono andati ai tanti malati che aspettano, che lottano, che soffrono. Ancora, lungo la strada – mani nelle mani – è stato recitato il Padre Nostro, fino alla collina, dalla quale si scorge il Santuario. Là, i Pellegrini si sono inginocchiati ed hanno baciato la terra, in segno di penitenza. Un ultimo tratto e finalmente si è arrivati in Chiesa, dove poco dopo è stata celebrata la Santa Messa. I Confratelli hanno indossato – sopra la divisa di servizio – la veste storica e deposto i labari ai piedi dell’altare. In comunione totale, hanno ringraziato per l’esperienza, profonda e commovente, che stavano vivendo. Dopo la Celebrazione eucaristica, vi è stata la benedizione dei mezzi e poi – tutti insieme – il passaggio della Porta Santa…
Sempre al servizio del fratello bisognoso – durante il lungo tragitto – i Confratelli non hanno fatto mancare assistenza ed efficienza. Cinque ambulanze e cinque pulmini per il trasporto disabili hanno accompagnato e sostenuto i Pellegrini, per un totale di dieci interventi, tutti risolti sul posto.
Così hanno voluto celebrare – le Misericordie del Lazio – il Giubileo!
Così si sono volute stringere in un unico abbraccio… perché è così – UNITE! – che guardano e vivono questo Anno Santo della Misericordia…
la strada si apre passo dopo passo
ora… su questa strada… noi!
fonte: Misericordie.it
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