Oggi, 3 ottobre si celebra la prima giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione. 3 anni fa, proprio il 3 ottobre, una nave carica di migranti che cercavano di raggiungere Lampedusa, fece naufragio a solo mezzo miglio dalle coste.
Morirono almeno 368 persone, almeno altri 20 furono i morti presunti: uomini, donne e molti bambini. Il più grave naufragio della storia recente. Vite spezzate dalla fragilità del viaggio, nella ricerca ostinata e coraggiosa di un possibile orizzonte di futuro. Da allora non si sono arrestate le stragi del mare e solo nel 2015 l'UNHCR denuncia 3.711 morti nei naufragi, sulle carrette del mare: il più alto numero mai registrato.
Ad oggi, nel 2016, si contano oltre 3.500 vittime nel Mediterraneo, la rotta più pericolosa e la più percorsa, dopo la sostanziale chiusura della rotta balcanica. Questa giornata in memoria delle vittime vuole restituire la dignità di un nome a tutte le storie perse in fondo al mare, in viaggio verso la Fortezza Europa. Che raggiunga tutti loro la nostra compassione e la nostra preghiera, perché possano trovare quella pace che è stata loro negata e che hanno inseguito fino alla fine. Che impegni tutti noi la loro storia a testimoniare con forza il “mai più” che ci impegna a farci prossimi e accoglienti. Ogni nave trovi il suo porto sicuro e la Misericordia ad aprire le braccia.
“Immaginate allora di vedere gli stranieri derelitti,
coi bambini in spalla, e i poveri bagagli
arrancare verso i porti e le coste in cerca di trasporto,
e che voi vi asseggiate come re dei vostri desideri
– l’autorità messa a tacere dal vostro vociare alterato –
e ve ne possiate stare tutti tronfi nella gorgiera della vostra presunzione.
Che avrete ottenuto? Ve lo dico io: avrete insegnato a tutti
che a prevalere devono essere l’insolenza e la mano pesante.”
(William Shakespeare)
* Le immagini sono opere di Jason Decaine Taylor, sommerse al largo di Lanzarote, in omaggio alle vittime.
fonte: Misericordie.it
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