Non sono più fantasmi. Ora Empoli si è accorta che esistono. E prova ad aiutarli. Qualcuno li avvicinerà, tenderà loro una mano, chiederà se vogliono essere assistiti, almeno per un periodo - proprio ore che le temperature sono crollate - e se vogliono dormire in un letto vero. Al caldo. Si tratta sicuramente di una risposta parziale, come testimoniano i numeri: budget di 7.000 euro per 6 posti. Ma è il primo atto concreto per far fronte all’emergenza-senzatetto, grazie al patto tra Unione dei Comuni e associazioni di volontariato. Il bando-lampo (pubblicato subito dopo il nostro ennesimo servizio sulle “favelas” empolesi del 14 dicembre scorso) per il servizio di accoglienza notturna rivolto a persone senza fissa dimora, non è andato deserto, nonostante i pochi giorni concessi alle associazioni per mettere in piedi una proposta.
La Misericordia di Empoli ha presentato un progetto che prevede il coinvolgimento della Caritas e della Croce Rossa. Le tre associazioni lavoreranno fianco a fianco per allestire il primo mini-dormitorio della città. Che da solo non sarà sufficiente a svuotare i “rifugi per disperati” sparsi per Empoli. I volontari cercheranno di “agganciare” le famiglie che sopravvivono nell’ex Vitrum, tra rifiuti e amianto; o nell’ex Montevivo di Ponzano, in mezzo ai veleni. O i disperati condannati a trascorrere le notti nel degrado della Sve di Santa Maria; o in un groviglio di cartoni e coperte lungo i binari della stazione ferroviaria. Sono decine (nessuno conosce il numero esatto), per appena sei posti. L’Unione ha stanziato un budget davvero minimo, sostenendo che comunque si tratta di un primo intervento e che - se ce ne sarà bisogno - aggiungerà altre risorse, sempre per tamponare l’emergenza. Ma prima vuole capire in quanti si faranno effettivamente aiutare: perché c’è la convinzione che il popolo dei clochard è fatto anche di persone che hanno scelto liberamente di vivere in queste condizioni.
Il quadro sarà più chiaro nelle prossime settimane. Ma intanto la task-force è quasi pronta, grazie a tre associazioni. La capofila è la Misericordia di Empoli, che già gestisce la mensa Emmaus ( in grado di “sfornare” 16.000 pasti l’anno), il dormitorio con 24 posti letto (costantemente stracolmo) e distribuisce oltre 400 pacchi alimentari al mese agli indigenti.
Al fianco della Confraternita ci sarà la Caritas - che nelle sue strutture cittadine distribuisce 150 pasti al giorno - e che ora ha messo a disposizione alcuni locali in via San Francesco, nel cuore della città, dove sarà allestito il mini-dormitorio, con letti e servizi igienici da offrire ai senzatetto, che saranno contattati uno ad uno, fin dalle prossime ore, dai volontari della Misericordia di Empoli supportati da quelli della Croce Rossa, che già da tempo, grazie a una “unità di strada”, due volte alla settimana porta coperte e bevande calde ai clochard che dormono nelle aree pubbliche. Tutti insieme, ora, proveranno a fare qualcosa di concreto anche per coloro che si rifugiano - ormai da mesi - nelle aree private degradate e dimenticate.
Fonte: Il Tirreno
fonte: Misericordie.it
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