E’ successo circa due settimane fa ma nessuno, nemmeno la protagonista dell’episodio, ne aveva parlato finora. Lei è Ketty Squatrito e fa parte del progetto di Servizio Civile della Fraternità di Misericordia sociale “Atmosphera 5” che è in atto nel Comune di Furnari e lavora al servizio dei residenti che abbiano già compiuto 65 anni di età affetti da patologie riconosciute, fornendo gratuitamente accompaganemento, disbrigo pratiche, compagnia e altri supporti logistici.
Si trovava a Messina con il furgone dei Servizi Sociali all’ufficio dell’INPS, in via Vittorio Emanuele, per consegnare alcuni documenti, dopo aver accompagnato, insieme alla collega, una signora in ospedale per una visita medica. Il caso ha voluto che Ketty notasse, sul marciapiede di fronte, una donna in stato di agitazione, traballante e incapace di reggersi sulle proprie gambe; quando capisce che la signora in questione è in stato interessante ed in preda a forti contrazioni, interviene senza indugio. L’episodio si svolge in 10 minuti, tempo durante il quale la volontaria fa tutto quello che é nelle sue possibilità per aiutare la donna, che intanto aveva rotto le acque ed era in procinto di partorire. Un insieme di reazioni intuitive, come aiutarla a posizionarsi sul fianco affinché non disperdesse il liquido amniotico, o mettere la borsa sotto la testa, hanno permesso a Ketty di essere di grande aiuto e di impedire che il bambino nascesse proprio in quell’istante, anche se già la partoriene naturalmente, in maniera del tutto istintiva, si era messa in posizione di parto. Tanta è l’agitazione che Ketty non ricorda nemmeno il numero del 118 per avvertire l’ambulanza, così ferma un signore di passaggio e si fa aiutare chiedendogli di cercare nella borsa della donna il telefono e di comporre il primo numero utile, evidentemente quello del marito, e chiamare anche il 118.
Intanto Ketty respira insieme alla partoriente, la guida e posiziona di la borsa attorno alle gambe per ritardare il momento del parto in attesa dei soccorsi, che arrivano poco dopo. Nel momento in cui la donna sale sul mezzo dell’ambulanza chiede il nome della volontaria comunicandole che stava per nascere una femminuccia. La donna viene trasportata d’urgenza in ospedale e il secondo nome che dà alla bambina è Ketty. Una storia a lieto fine che dimostra come il senso civico non sia appannaggio di una società utopica, ma prerogativa di quella parte di umanità vera e leale che non si risparmia e sostiene i bisogni del prossimo, a fatti e non a parole.
Fonte: http://www.24live.it/142387-messina-soccorre-donna-incinta-rompe-le-acqu...
fonte: Misericordie.it
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