A Casa FIASO, la presentazione della ricerca sui modelli organizzativi dei sistemi 118 con un primo confronto tra Aziende Sanitarie e Associazioni di Volontariato.
Riconoscere lo straordinario contributo che il mondo del Volontariato mette nei servizi di emergenza 118, fatto di oltre 4000 sedi operative in Italia, circa 400.000 volontari soccorritori, che con impegno, serietà ed abnegazione da sempre si preparano a dare il migliore dei servizi. Con il codice del terzo settore che istituisce le Reti Nazionali adesso si rafforzi la collaborazione con il servizio sanitario pubblico. Il Volontariato, quello vero, quello che sarà passato al setaccio delle reti nazionali, non è soggetto a cui affidare bensì parte integrante del servizio sanitario con il quale co-progettare le risposte da dare al paese. Occorre dialogare subito per definire le corrette metodologie di collaborazione e rendicontazione dei servizi da parte delle aziende ospedaliere. È questo il senso della tavola rotonda, promossa nell’ambito del Convegno “Il servizio di emergenza territoriale 118: attività, modelli organizzativi e prospettive”, organizzato a Roma dalla FIASO (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere), a cui ha partecipato Gionata Fatichenti, Direttore di Area Emergenze Misericordie d'Italia insieme a Croce Rossa Italiana con il Presidente Nazionale Francesco Rocca e il Presidente Nazionale Anpas Fabrizio Pregliasco. Un momento di dibattito e confronto tra le realtà associative e aziende sanitarie per ribadire il ruolo cruciale dei volontari nei servizi di emergenza sanitaria 118.
“Il Volontariato da sempre investe impegno, uomini e risorse per offrire risposte ai bisogni e alle esigenze della Comunità, non si è mai sottratto alle sfide del miglioramento anzi spesso ne è stato provocatore - ha detto Fatichenti - cosi continueremo a lavorare per la nostra gente, mai vorremo vedere la qualità di questo servizio ridursi, siamo pronti a percorrere tutte le strade che perseguono il bene comune. Questo il motivo della nostra opposizione alla proposta sul profilo dell’autista- soccorritore, perché non rispondeva a logiche operative e quanto ipotizzato avrebbe messo in crisi il sistema di oggi, che, come emerso dalle relazioni tecniche, produce buona sanità”.
“È importante che ci siano strumenti per l’affidamento diretto dei servizi 118 alle grandi Organizzazioni del Terzo Settore, ma non possiamo nascondere preoccupazione per la discussione sull'autista soccorritore che non può prescindere dal coinvolgimento delle Associazioni- ha evidenziato Francesco Rocca -. Si deve dare valore alla formazione e alla qualità, altrimenti si rischia di fare confusione tra le realtà strutturate e quelle improvvisate, aprendo la strada da un lato alla speculazione, dall'altro allo stigma nei confronti del mondo del Volontariato, mettendo in crisi la stessa sostenibilità economica del servizio”.
Le Misericordie, ANPAS e Croce Rossa Italiana, ci sono e sono pronte a fare la loro parte per il consolidamento di un sistema di soccorso, che va oltre il solo servizio in ambulanza, ma è presidio di assistenza nelle comunità e importante forza nelle grandi emergenze del paese.
fonte: Misericordie.it
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